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Da sempre la presenza di David Grossman sulla scena internazionale va oltre i suoi romanzi: i suoi saggi e interventi su politica, società e letteratura sono ormai diventati un punto di riferimento ineludibile per tantissimi lettori ai quattro angoli del mondo. "La situazione è troppo disperata per lasciarla ai disperati" sostiene. La dimensione personale che è al centro della sua narrativa è indissolubilmente legata a quella politica.

«Tuvya Bruk fue mi abuelo. Vera es mi abuela. Rafael, Rafi, Erre, es, como se sabe, mi padre, y Nina... Nina no está aquí. Pero esa fue siempre su exclusivísima aportación a la familia», anota Guili, la narradora de La vida juega conmigo, en su cuaderno. Pero con motivo de la fiesta del noventa cumpleaños de Vera, Nina regresa: ha tomado tres aviones que la han llevado desde el Ártico hasta el kibutz para encontrarse con su madre, su hija Guili y la veneración intacta de Rafi, el hombre a quien, muy a su pesar, todavía le tiemblan las piernas en su presencia.

"Tuvia era mio nonno. Vera è mia nonna. Rafael, Rafi, mio padre, e Nina... Nina non c'è. Nina non è qui. È sempre stato questo il suo contributo particolare alla famiglia", annota Ghili nel suo quaderno. Ma per la festa dei novant'anni di Vera, Nina è tornata; ha preso tre aerei che dall'Artico l'hanno portata al kibbutz, tra l'euforia di sua madre, la rabbia di sua figlia Ghili, e la venerazione immutata di Rafi, l'uomo che ancora, nonostante tutto, quando la vede perde ogni difesa.

In un gruppo di persone, un uomo vede una donna sconosciuta che con un gesto quasi impercettibile sembra volersi isolare dagli altri. Commosso, Yair le scrive, proponendole un rapporto profondo/aperto, libero da qualsiasi vincolo, ma esclusivamente epistolare. Più che una proposta è un'implorazione e Myriam ne resta colpita, forse sedotta. Un mondo privato si crea così fra loro, ognuno dei due offre all'altro ciò che mai avrebbe osato dare ad alcuno, e in questo processo di svelamento Yair e Myriam scoprono l'importanza dell'immaginazione nei rapporti umani e la sensualità che si nasconde nelle parole.

בירושלים של סוף שנות החמישים נחלץ מומיק בן התשע, בנם היחיד של זוג ניצולי שואה, לשחרר את הוריו מסיוטיהם. באומץ של מי שאין לו ברירה הוא נאבק לשחרר את ארץ שם מתוך שתיקותיהם, מרסיסי הזיכרונות שלהם, מסיפורי ילדים שהוא מכיר, ומן המיתוסים הישראליים של השנים ההן. הוא נלחם למען הוריו, ועיקר מאבקו הוא בחיה הנאצית, זו שטרפה את חייהם, זו שיכולה לצאת מכל חיה "אם רק יתנו לה את הטיפול המתאים ואת האוכל המתאים"

מכל בני המשפחה, רק האח הגדול של אורי הקטן מבין מה הוא אומר - מצחיק ומשעשע.

ספר ייחודי ומרגש זה יתחבב מיידית על הילדים, ויצליח למצוא את דרכו גם ללב המבוגרים.

"ולמחרת, לפני שהתחיל הבוקר, הן רכבו על האופניים, מלכת השמש מלפנים ונסיכת השמש מאחור."

Si può essere vecchi a 12 anni? La madre di David pensa di sì, visto che suo figlio non ama la compagnia dei coetanei, preferisce leggere piuttosto che andare alle feste e si è scelto per amico il signor Rosenthal, anziano ospite di una casa di riposo. Ma David è solo un ragazzo riflessivo e sensibile che esplora un universo pieno di sorprese: quello del passato, perduto per sempre e per sempre vivo nel cuore, nella mente e nelle azioni degli uomini.

Per i bambini non c'è differenza tra magia e realtà, perché entrambe sono inspiegabili e meravigliose. Così trascinano i genitori in grandi scoperte di cui loro non si sentivano più capaci. Le avventure che ne nascono creano tra grandi e piccoli un legame fortissimo, che Grossman racconta in storie che avvolgono i lettori con semplicità e tenerezza: come quella di Ruti che una mattina non vuole alzarsi per andare all'asilo.

Mentre il papà cambia la ruota alla macchina nel bel mezzo dello zoo-safari, Gidi ne approfitta, e in un attimo eccolo sul ramo di un albero altissimo a dondolare le gambe insieme a uno scimmiotto. Al papà non rimane che convicerlo a scendere con una storia: la storia di quando il cielo e la terra dovevano ancora decidere chi sarebbe stato sopra e chi sotto e le foreste si libravano lente nell'aria. Una fiaba bellissima che ricomincia proprio quando sembra finita. Età di ascolto: da 7 anni.

David Grossman, da sempre convinto sostenitore di una coesistenza tra Israele e Palestina, non si è mai sottratto dal commentare e analizzare la complessa relazione tra i due popoli. Questo libro raccoglie alcuni degli interventi più urgenti e militanti, in cui Grossman analizza la parabola politica di Israele, guardando con occhio critico alle azioni del governo e della classe dirigente del suo Paese: un Paese che gli appare oggi più vulnerabile che mai, per colpa delle correnti estremiste e della decadenza di quei valori democratici che lo rendevano uno stato davvero ebraico.