Showing results by author "giovanni" in All Categories

Il nucleo sostanziale del Barrea ,refrattario alla pressione culturale abruzzese e partenopea, si rifà per la tematica alla sua presa diretta positiva degli aspetti aspri e dolorosi della realtà con il montaggio delicato di immagini della diletta terra ancestrale.

La raccolta di poesie in dialetto molisano: "Rracame de stélle" ha vinto il primo premio del Concorso Nazionale di Poesia "Giuseppe Jovine" nella sezione dialettale, Campobasso 2000. In "Rracame de stélle" il poeta è cresciuto sia nella dilatazione e nell'approfondimento della sostanza tematica sia nella resa di questa in purezza e vigore di linguaggio.

La poesia dialettale di Barrea è tutta protesa a registrare i respiri e i sussulti di un ciclo vitale: dall'infanzia meravigliosa alla vecchiaia pensosa... Il mondo intorno al quale ruotano i pensieri e le parole del poeta è il Molise di sempre, terra amata nei suoi silenzi e nei suoi riti antichi, propiziatori di una pace, che le moderne violenze del rumore e del consumo non sono riuscite per fortuna a rimuovere del tutto... Dalla prefazione di Francesco D'Episcopo.

Dopo una sfibrante attesa e una spasmodica ricerca il poeta incontra Teresa, la donna della sua vita, che gli donerà una splendida famiglia. A lei è dedicato il libro "Vurìe de state (Venticello d'estate)" in cui sono inserite finissime poesie d'amore. La raccolta, pubblicata dall'Editrice La Regione di Campobasso nel 1985, vinse il primo premio nel Concorso Nazionale di Poesia "Città di Kalena" nel 1986.

"Croce e Delizia" è un audiolibro che analizza dettagliatamente tutti gli aspetti tecnici della dizione italiana applicata al canto lirico. È rivolto a cantanti italiani e stranieri, a coloro che intendono insegnare questa materia, a tutti gli appassionati d'opera.

Con "Lùppele e ssenisce" (Faville e cinigia) l'autore continua ad esprimere nel dialetto di Riccia (Molise), con animo commosso, sullo sfondo di un paesaggio rurale, i suoi sentimenti e le sue sensazioni, che rivivono nei versi melodiosi "senza forzature e impressionistiche sbavature".

"Viarèlle de fòre", pubblicata dall'editrice Lampo di Campobasso nel 1972, è la seconda raccolta di poesie in dialetto molisano di Giovanni Barrea. In essa il poeta continua a trasfondere i suoi sentimenti con versi musicali venati di malinconia ma sempre animati dalla speranza e dall'attesa di giorni migliori.

"Cu còre 'mmane" è la prima raccolta di poesie dialettali di Giovanni Barrea, pubblicata dall'editore Gugnali di Modica (Ragusa) nel 1970.

È la storia di Maria, giovane siciliana, orfana di madre che, suo malgrado, viene costretta a ritirarsi a vita monastica in un convento di clausura catanese. La monacazione forzata era, all'epoca del Verga, assai diffusa. Verga concentra il suo interesse sulla figura femminile della protagonista, indagando e dando largo spazio alle sue fragilità ed ai suoi sentimenti più intimi e alla ineluttabilità del suo destino.

Questo libro contiene tutte le raccolte di novelle scritte da Verga, prima pubblicate su varie riviste e poi in libro: "Primavera e altri racconti", "Vita dei campi", "Novelle rusticane", "Per le vie", "Drammi intimi", "Vagabondaggio", "I ricordi del capitano d'Arce", "Don Candeloro e C." e "Racconti e bozzetti". Alcune raccolte sono focalizzate sull'ambiente più tipico e confacente alla scrittura di Verga, la realtà siciliana, altre sono ambientate nelle varie citta in cui Verga ha vissuto o che ha visitato, soprattutto Milano.

L'osteria di Borgo Grezzo, paesello della piana vercellese, è uno straordinario punto di ritrovo: qui "convergono come ad un'oasi" viandanti, cacciatori e perditempo in cerca di ristoro. Tra i tavoli colmi di bottiglie, un protagonista di rilievo è Ambrogione, bevitore eccezionale al pari di molti altri avventori. Esagerano nel tracannare vino e gareggiano a chi le spara più grosse. Fino a che una sera gli eventi sfuggono di mano e prendono una piega imprevista.

Sieben Frauen und drei junge Männer sind vor der Pest, die im Jahr 1348 in Florenz wütet, in ein Landhaus vor den Toren der Stadt geflüchtet. Hier versuchen sie sich, so gut es geht, zu unterhalten. Also wird jeden Tag jemand bestimmt, der sich eine Geschichte ausdenken und diese dann erzählen soll. Es werden wunderbare Geschichten erzählt, meist mit der Liebe als zentrales Thema. Denn die Liebe ist vielseitig: Mal ist sie ein vergnüglicher Zeitvertreib, mal verzehrende Leidenschaft. Mal zeigt sie sich in tiefer Verehrung und mal als unbändige Sehnsucht.

1880 veröffentlichte Giovanni Verga seine "Vita die campi" - die sizilianischen Novellen. Diese acht Novellen - Träumerei, Der Hirte Jeli, Der Rotfuchs, Dörfliche Ehre, Die Wölfin, Gramignas Geliebte, Krieg der Heiligen und Wackeltopf - brachten ihm den Durchbruch als Autor und beschreiben das Leben der einfachen Leute auf Sizilien. Verga erzählt vom gefährlichen Leben der Fischer, der Einsamkeit der Hirtenjungen, den Quälereien in einem sizilianischen Steinbruch und von Mord aus Eifersucht eines sizilainischen Bauerns.

Dekameron (z greckiego: dziesięć dni) to cykl 100 nowel, opowiadanych w ciągu 10 dni 1348 roku przez grupę szlachetnie urodzonych florentyńczyków, którzy schronili się przed epidemią dżumy w podmiejskiej willi. Kolejne opowieści wciągają nas w świat zmysłów - miłości niekoniecznie małżeńskiej, przygód erotycznych, uciesznych gier i zabaw będących udziałem ludzi bystrych i inteligentnych.

Secondo romanzo del "Ciclo dei Vinti", dopo "I Malavoglia", venne pubblicato nel 1888 a puntate ed accolto favorevolmente. La Sicilia di provincia, nella prima metà dell'ottocento, scaturisce dolorosamente dalle azioni e parole corali dei nobili e del popolo. Cornice musicale: Dolente Immagine, di Bellini.

Raccolta di poesie del 1903, fitte di richiami autobiografici, in particolare della morte del padre. In questa frazione di Barga Pascoli soggiornò a lungo, pensando di ricostruire qui il nido distrutto di San Mauro. Le ultime poesie parlano invece di un suo ritorno a San Mauro. Fra le poesie più famose "La mia sera" e "La cavalla storna".

Giovanni Pico lud 1486 die Gelehrten der Welt nach Rom ein, um 900 seiner Thesen zu diskutieren, in denen er die Übereinstimmung christlicher, antiker und jüdischer Traditionen vertrat. Im Mittelpunkt steht seine These, der Mensch sei das beneidenswerteste aller Geschöpfe. Es könne absteigen zu den Tieren und aufsteigen zu Gott. Er sei frei. Dies ist Picos berühmte Eröffnungsrede.

Giovanni Boccaccio, der Autor des Decamerone schreibt in eben jenem Werk über die Pest in Florenz. Über die Ausschweifungen der Einen, die Fluchten der Anderen und den alleingelassenen 100.000 Opfern. Thukydides ist Feldherr und Geschichtsschreiber im antiken Griechenland. Sein Bericht ist nicht weniger dramatisch. Athen verliert durch die "Attische Seuche" ein Viertel ihrer Einwohner.

Orellis Tessiner Heimatdorf Bedretto musste evakuiert werden. Menschen und Tiere wurden in der Schweiz auf Städte verteilt. Über die Evakuation wurde demokratisch abgestimmt. Die jungen Leute stimmten mit Mehrheit zu - gegen die Alteingesessenen, gegen die Eltern. Giovanni Orelli, Lehrer in Lugano für italienische Literatur bis 1992, war damals einer derjenigen, die abstimmten. Dreizehn Jahre später erst konnte er das traumatische Erlebnis der Todesangst aufschreiben.

Prickelnde Kurzgeschichten aus Boccaccios weltberühmten Dekameron! Mit dabei: "Der stumme Gärtner und die Nonnen", "Der Abt und die Ehefrau", "Bruder Alberto und der Engel Gabriel", "Catarina und die Nachtigall", "Menage à trois", "Der Liebhaber im Fass", "Die hübsche Witwe", "Der Fehler der Äbtissin", "Verwechslungen", "Der Stallknecht und die Königin", "Die schöne Dame und das Pferd", "Der Lohn der Liebe", "Die Falkennovelle", "Madonna Filippa vor Gericht", "Lohn der Eifersucht", "Der Mann in Frauenkleidern", "Der fordernde Liebhaber", "Der schlaue Freier", "Die Truhe", "Das Amulett". Mit dabei: Ein pdf-Dokument mit Titelliste.