• 32 - Con o senza l’immuno?
    Dec 27 2024
    Il KN-789 è uno studio indubbiamente negativo: PFS e OS non cambiano con l’aggiunta del pembrolizumab alla chemioterapia (platino e pemetrexed) in pazienti con carcinoma polmonare non-squamoso EGFR-mutato resistenti ad un inibitore di EGFR TKI.
    E questo risultato sembra in accordo con le osservazioni sui tumori EGFR-mutati come neoplasie con un fenotipo immunologicamente “freddo” ed un microambiente immunosoppressivo: abbondanza di Treg e macrofagi, basso TMB, eccetera. Ma qualche segnale di attività si osserva per una piccola minoranza di pazienti.
    Forse la strada giusta per ulteriori studi è quella delle combinazioni con inibitori di VEGF, con conseguente promozione di cellule dendritiche, inibizione delle cellule Treg e dei macrofagi, induzione dell’espressione di PD-L1.

    Bibliografia
    Chih-Hsin Yang J, et al. Phase III KEYNOTE-789 Study of Pemetrexed and Platinum With or Without Pembrolizumab for Tyrosine Kinase Inhibitor‒Resistant, EGFR–Mutant, Metastatic Nonsquamous Non–Small Cell Lung Cancer. J Clin Oncol. 2024;42:4029-4039.
    Ketpueak T, Tan DSW, Popat S. Immunotherapy in EGFR-Mutant Non-Small Cell Lung Cancer: End of the Road or the First Chapter? J Clin Oncol 2024;42:4003-4007.
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  • 31 - Prima o poi
    Dec 20 2024
    Sarà in grado lo studio SONIA -pur con i suoi limiti metodologici- di smontare la convinzione ormai radicata che gli inibitori di CDK 4/6 insieme all’ormonoterapia rappresentino la scelta ottimale, quasi obbligatoria, per la prima linea delle pazienti con carcinoma mammario metastatico luminal-like?
    No se si guarda al fatto che le terapie antitumorali non possono avere come unico obiettivo il prolungamento della sopravvivenza; ed in termini di controllo della malattia (risposte e PFS) l’associazione con gli inibitori è migliore della sola ormonoterapia ed anche della chemioterapia.

    Bibliografia
    Sonke G, et al. Early versus deferred use of CDK4/6 inhibitors in advanced breast cancer. Nature
    2024;636:474–480.
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  • 30 - OS benefit
    Dec 13 2024
    Arriva alla pubblicazione definitiva il KN-522, il trial randomizzato sull’applicazione del pembrolizumab neoadiuvante nel carcinoma mammario triplo-negativo. Questo articolo riguarda specificamente la Sopravvivenza Globale (un endpoint secondario in questo studio).
    Le recidive dei tumori triplo-negativi sono quasi esclusivamente metastasi a distanza e portano inesorabilmente a morte (anche considerando le scarse possibilità terapeutiche). Nulla da meravigliarsi quindi che una riduzione delle recidive si traduca in un vantaggio in sopravvivenza.
    E il KN-522 guadagna la terza pubblicazione sul New England (un record per un singolo trial!).

    Bibliografia
    • Schmid P, at al. Overall Survival with Pembrolizumab in Early-Stage Triple-Negative Breast Cancer. N Engl J Med 2024; 391:1981-1991. DOI: 10.1056/NEJMoa2409932
    • Schmid P, at al. Event-free Survival with Pembrolizumab in Early Triple-Negative Breast Cancer. N Engl J Med 2022; 386:556-567. DOI: 10.1056/NEJMoa2112651
    • Schmid P, at al. Pembrolizumab for Early Triple-Negative Breast Cancer. N Engl J Med 2020;382:810-821. DOI: 10.1056/NEJMoa1910549
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  • 29 - Residuo circolante
    Dec 6 2024
    Con i nuovi dati del CIRCULATE-Japan GALAXY -pubblicati su Annals of Oncology- torna di attualità l’utilizzo della biopsia liquida per il carcinoma colorettale. Questa volta l’applicazione riguarda i pazienti con metastasi epatiche resecate e l’utilità di una chemioterapia “adiuvante” postoperatoria, il cui uso è controverso. Il vantaggio della chemioterapia sussiste - nello studio giapponese- per i pazienti con malattia minima residua (MRD) intercettata attraverso la ricerca del DNA tumorale circolante. Il risultato si aggiunge ad altri sul ruolo del MRD in assenza di malattia macroscopica evidente e può rappresentare un’importante base per studi prospettici futuri.

    Bibliografia
    Kataoka K, et al. Survival benefit of adjuvant chemotherapy based on molecular residual disease detection in resected colorectal liver metastases: subgroup analysis from CIRCULATE-Japan GALAXY. Ann Oncol 2024; 35:1015-1025
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  • 28 - La salute delle donne
    Nov 29 2024
    Women’s Health Initiative (WHI) è un grande programma la cui realizzazione risale a oltre vent’anni fa: con studi randomizzati su larghi campioni di donne è stata valutata la possibilità che la terapia ormonale sostitutiva in post-menopausa possa avere un impatto sull’insorgenza e l’evoluzione delle malattie croniche (non solo oncologiche). I frutti di quel grande programma si vedono ancora oggi e in due papers risultano confermati risultati rilevanti: con la terapia estrogenica (utilizzata nelle donne precedentemente isterectomizzate) aumenta la mortalità per carcinoma colorettale e si riduce l’incidenza di cancro dell’endometrio; con la terapia estroprogestinica aumentano incidenza e mortalità per cancro dell’ovaio. È utile ricordare che gli studi del WHI impiegano vecchie formulazioni ormonali: per l’uso appropriato della terapia ormonale ci si riferisce oggi a moderni preparati e Linee Guida aggiornate.

    Bibliografia
    • Chlebowski RT, et al. Menopausal Hormone Therapy and Ovarian and Endometrial Cancers: Long-Term Follow-Up of the Women’s Health Initiative Randomized Trials. J Clin Oncol 42:3537-3549
    • Chlebowski RT, et al. Estrogen Plus Progestin and Colorectal Cancer: Long-Term Findings From the Women’s Health Initiative Randomized Clinical Trial J Clin Oncol 42:3530-3536
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  • 27 - Addio sequenze
    Nov 22 2024
    Per tanti anni il trattamento del carcinoma mammario metastatico luminal-like si è basato sull’applicazione in sequenza di agenti ormonali diversi (antiestrogeni, inibitori dell’aromatasi, progestinici, ecc) e successivamente chemioterapici.
    L’introduzione degli inibitori di ciclina – in associazione ad agenti ormonali tradizionali- ha permesso di ottenere miglioramenti della sopravvivenza e sembra ormai irrinunciabile il loro utilizzo in prima linea. Ma una gran parte delle pazienti metastatiche hanno tumori con mutazione attivante di PI3KCA e l’aggiunta anche di un nuovo inibitore -inavolisib- produce notevoli miglioramenti dell’outcome: sembra che si debba passare dalla strategia delle sequenze a quella di una maggiore aggressione terapeutica in prima linea

    Bibliografia
    Turner NC, et al. Inavolisib-Based Therapy in PIK3CA-Mutated Advanced Breast Cancer. N Engl J Med 2024;391:1584-96.
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  • 26 - Neo-espansione
    Nov 15 2024
    Sul New England Journal of Medicine trova spazio l’articolo di G Long sui risultati a lungo termine della terapia adiuvante con dabrafenib e trametinib, ma sulla stessa rivista si può trovare un risultato di ancora maggiore interesse. Si tratta dello studio NADINA, in cui pazienti con melanoma in stadio terzo hanno ricevuto random la sola immunoterapia postoperatoria o l’immunoterapia neoadiuvante. Alla prima osservazione (a 12 mesi) la differenza in outcome è impressionante e questo risultato serve anche a rafforzare la strategia neoadiuvante (soprattutto l’immunoterapia) anche in altre patologie.

    Bibliografia
    • Blank CU, et al. Neoadjuvant Nivolumab and Ipilimumab in Resectable Stage III Melanoma. N Engl J Med 2024; 391:1696-1708
    • Long GV, et al. Final Results for Adjuvant Dabrafenib plus Trametinib in Stage III Melanoma. N Engl J Med 2024;391: 1709-1720
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  • 25 - HD ancora ci sorprende
    Nov 8 2024
    Quando Vincent Devita pubblicò nel lontano 1970 gli strabilianti risultati ottenuti con la polichemioterapia (il MOPP) nel linfoma di Hodgkin (allora denominato frequentemente Hodgkin’s Disease, HD) tutti i problemi di questa malattia - in precedenza incurabile - sembravano destinati a risolversi rapidamente.
    Eppure la ricerca è andata avanti con affinamenti progressivi per ottenere i risultati migliori con la terapia meno aggressiva possibile. Ma i casi resistenti continuavano a sussistere - sia in età pediatrica, che in età adulta - e un ulteriore passo avanti è stato compiuto con l’anticorpo coniugato brentuximab vedotin; nel lavoro di Herrera l’efficacia del Brentuximab sembra superata con il nivolumab (sempre associato alla chemioterapia però!)

    Bibliografia
    • AF Herrera AF, et al. Nivolumab+AVD in Advanced-Stage Classic Hodgkin’s Lymphoma. N Engl J Med 2024; 391:1379-1389
    • JO Armitage JO Longo DL. Therapy for Hodgkin’s Lymphoma — Can It Get Any Better? N Engl J Med 2024; 391:1452-1454
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